Dagli smartwatch alle videochiamate, tante delle cose immaginate nell’universo dei Jetsons è presente nella vita di tutti i giorni. E speriamo che a breve lo saranno anche altre cose, fin’ora rimaste irrealizzate: su tutte le auto volanti, la settimana lavorativa da 2 ore, e i camerieri robot!

Chi della generazione 80 come me, non conosce e ama una delle serie animate più innovative con cui siamo cresciuti? Divertenti, futuristici e sognatori “ The Jetsons” o nella versione Italiana “ I Pronipoti”, quest’anno festeggiano i loro primi 60 anni. Fin dalla nascita questo cartone fu così moderno e con un immaginario forte da restare impresso a tantissime generazioni, compresa la mia. In occasione di questo anniversario ripercorriamo, per chi non li conoscesse ancora, la storia di questa famiglia del futuro. Partiamo dal principio. I Jetson nascono nel 1962, sulla scia di tante altre sit-com che andavano ad analizzare le famiglie americane dell’epoca, spesso attraverso lenti diverse. Il punto di riferimento principale erano chiaramente i Flintstones: il principio alla base restava lo stesso, con un semplice cambio di ambientazione temporale: invece che nell’Età della Pietra, i Jetson si muovevano nel 2062, esattamente un secolo dopo il loro debutto televisivo. Il collegamento tra i due show era evidenziato anche dai titoli italiani, rispettivamente Gli Antenati e I Pronipoti. Protagonista principale delle varie avventure era George, padre e capofamiglia, lavoratore presso la Spacely Space Sprockets, Inc. Al suo fianco l’amata moglie Jane, tipicamente la voce della ragione in famiglia, la figlia adolescente Judy e il piccolo ma geniale Elroy. Chiudono il quadretto familiare il cane Astro (che anticipa alcune caratteristiche del ‘collega’ Scooby-Doo) e la robot-cameriera Rosie. Così come per i Flintstones, le avventure di questa famiglia del ventunesimo secolo trasportavano la vita quotidiana degli anni ’60 in un contesto completamente nuovo.

Anche in questo caso la tecnologia era un elemento fondamentale, ma con un approccio logicamente diverso. Se le giornate di Fred e Barney erano piene di strumenti analogici che riproducevano gli elettrodomestici, in questo caso era la vita reale a dover inseguire gli aggeggi avveniristici che usavano George e familiari. E bisogna ammettere che è riuscita a raggiungerla, o quasi. Rimaneva così fervida nella mente l’ambientazione, che ci permetteva di sognare e andare avanti nel tempo, immaginando scenari e una tecnologia così human friendly da sentirci dei veri e propri innovatori. Proprio qualche tempo fa, mentre facevo zapping tra i canali mi sono imbattuta in un episodio dei Pronipoti che mi ha fatto accendere una fantastica lampadina, così iniziando a progettare la collezione “you are made of Stars”, che racconta di futuro, avanguardia di un nuovo mondo attraverso l’estetica delle borse SARAGIUNTI, mi sono ispirata al mondo dei Jetson per immergerci completamente l’ambientazione e ricreare un drive-in interstellare dove scattare la campagna fotografica della nuova collezione. Analizzando il cartone all’epoca odierna viene spontaneo fare dei confronti, in fin dei conti è ambientata a soli 40 anni avanti ad oggi. E così la domanda sorge spontanea: Ma ora, a quasi sessant’anni dal debutto della serie, quanto siamo vicini allo scenario immaginato? Quanta tecnologia dei Jetson abbiamo a disposizione? Per quanto possa sembrare incredibile, il mondo di quello show non è troppo lontano dal nostro. La Tecnologia dei Jetson è sogno o realtà?

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Il mio personale punto di vista che amo condividere con te.

Sara Giunti

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Non tutto quello che si vedeva nella serie animata si è avverato, sia chiaro. Questo è evidente guardando ai mezzi di trasporto a disposizione della famiglia. George e Jane viaggiavano infatti principalmente su veicoli volanti avveniristici, più simili ad astronavi che ad automobili. Questo tipo di tecnologie non sono ancora disponibili e neanche quelle (forse ancora più desiderabili) relative al sistema di parcheggio: come vediamo nella sigla, a George Jetson basta premere un tasto per richiudere la propria auto in una valigetta, da portare facilmente con sé. Non si tratta dell’unica via per spostarsi presente nella serie. Più di una volta fanno la comparsa tubi per il trasporto pneumatico di persone, jetpack e piccole navicelle. Mezzi del genere non sono ancora accessibili per la nostra società, anche se potremmo considerare progetti come Hyperloop o i diversi tipi di droni come primi passi in quella direzione. Per quanto riguarda invece le iconiche passerelle, nessun problema dal punto di vista tecnologico. Teoricamente si possono realizzare e infatti le abbiamo applicate in tanti contesti differenti (a partire dai banconi per il sushi). Tuttavia, la loro presenza è molto meno diffusa di quanto i Jetson ipotizzassero. Si però manca ancora Tempo! È giusto però tenere conto di una cosa: al 2062 mancano ancora più di quarant’anni. Questi aspetti della vita dei Jetson sono ancora assenti dalla nostra società, ma hanno ancora tempo per svilupparsi. Magari non andranno nella stessa direzione ipotizzata dalla serie, ma seguiranno vie altrettanto innovative. Forse non avremo le macchine volanti, ma avremo la guida autonoma, al contrario di George. Soprattutto poi, su diversi aspetti siamo davvero molto vicini dal punto di vista tecnologico a quella serie, con decine di anni di anticipo. Abbiamo già da diverso tempo accesso a televisori a schermo piatto, ormai diffusi in tante case.

Non solo, ma dispositivi come tablet, smartphone e smartwatch sono già parte della nostra vita e in forme anche più avanzate, senza troppi bottoni ma con più comodi comandi touch. Un altro elemento della vita quotidiana dei Jetson sono le videochiamate. La tecnologia per farle è disponibile da lungo tempo e recentemente sono diventate di uso piuttosto comune. Discorso a parte va fatto per strumenti come ologrammi e domotica. Dire che siamo allo stesso livello di quell’ipotetico 2062 è forse prematuro, ma non ci siamo troppo lontani. Non abbiamo ancora forni capaci di creare i piatti che desideriamo in pochi secondi, ma stiamo sperimentando con la stampa 3D di cibo con un certo successo. E se è vero che ancora robot-cameriere come la mitica Rosie non sono alla portata di tutti, non sembrano più un concetto irraggiungibile come negli anni ’60. Alcuni compiti casalinghi sono già affidati da molti a dispositivi di questo tipo, a partire dalla pulizia dei pavimenti. Rimangono solo le differenze sulla grande scala Paradossalmente gli unici aspetti in cui ancora oggi il futuro dei Jetson appare irrealizzabile sono quelli relativi alla società nel suo complesso. Nonostante i passi avanti fatti rispetto a un’epoca in cui ancora non eravamo andati sulla Luna, è difficile immaginarsi che fra poche decine d’anni ci troveremo a vivere nello spazio in qualche modo. Ancora più inverosimile è la realizzazione dell’orario lavorativo di George: un’ora al giorno, due volte a settimana. Altro che smart working! Al di là di questo però è davvero impressionante quanto su determinate cose la tecnologia sia avanzata al punto di quasi raggiungere quella che sessant’anni fa era fantascienza. Considerato che il progresso sembra avanzare a velocità esponenziale chissà cosa ci attende negli ultimi decenni che ci separano dal 2062… E voi, cosa ricordate della tecnologia dei Jetson? Quali gadget sperate ancora di possedere e quali invece sono entrati nella vostra vita quotidiana?

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